CALENDARIO HAUTE COUTURE PARIGI PRIMAVERA ESTATE 2009
Lunedi 26 gennaio 2009
CHRISTIAN DIOR (14:30)
GIORGIO ARMANI PRIVÉ (19:30)
Martedi 27 gennaio 2009
CHANEL (10:00 e 12:00)
CHRISTIAN LACROIX (15:30)
GIVENCHY (19:00)
Mercoledi 28 gennaio 2009
ELIE SAAB (12:30)
JEAN PAUL GAULTIER (14:30)
VALENTINO (18:30)
ANNE VALÉRIE HASH ( 19:30)
MAISON MARTIN MARGIELA ( 27 e 28 gennaio 2009 dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 18:00 )
E' Parigi la prima tappa per le presentazioni di alta moda, negli scenari più suggestivi della Ville Lumière, i grandi couturiermostrano le loro creazioni per la Primavera/Estate 2009.
il via dunque al massimo della preziosità e del lusso, pezzi unici, lavorazioni sofisticate (e cartellini con mooooooooooolti, mooooooooolti zeri), capi insomma destinati a pochissime.
Ma la crisi si fa sentire anche qui, lo vediamo perchè nelle front row delle sfilate parigine si vedono sempre meno europee e sempre pià indiane, cinesi o russe.
Ma anche perchè come in questa edizione molti stilisti hanno deciso di evitare la costosa messa in scena della sfilata, privilegiando più economiche presentazioni: come per esempio:Maison Martin Margiela,e Maurizio Galante.
La Cina di Armani Privè sta in quei dettagli sartoriali, che si scontrano con la sicurezza di un’allure anni Trenta,
Tempi bui, moda chiara... Di bianco vestite, le damine di Chanel sfilano in un’atmosfera altrettanto bianca, senza andare incontro alla monotonia del monocolore, interrotta solo dal nero di alcuni dettagli...
Sono forse gli outfit più sobri che Gaultier manda in passerella, restando fedele alla sua costante voglia di provocazione.La collezione scorre dagli anni Ottanta in poi, con le spalle bene in evidenza, geometriche e rigorose.
Irrefrenabile, come sempre, il genio di John Galliano al servizio di Christian Dior usa una ricetta antirecessione che è quella di far sognare. Con questa collezione, meno teatrale e più concreta del solito, ma pur sempre geniale ci è riuscito.
Crisi o non crisi, Lacroix è sempre Lacroix: fedele a se stesso e al suo credo...in un groviglio di forme e colori mescola il fascino trasgressivo della Belle Epoque e lo spirito ribelle della mademoiselle chic.
L’ispirazione di Elie Saab arriva da lontano, dal Giappone e dalle sue geishe strette dalle cinture obi e dagli incroci dei kimoni.
La collezione di Givency abbandona i toni fetish del black & dark per dedicarsi ad una palette delicata, rifugio di una donna lieve ed eterea che sembra camminare tre metri sopra l’austerity grazie a una passerella cosparsa di petali di rose.
Non si può certo dire la sfilata brilli per originalità, è più simile invece ad un esercizio di stile, anche se di altissimo livello: un sapiente collage di stilemi tratti dagli archivi di casa Valentino....con carenza del magico rosso!!!
Adesso....aspetteremo AltaRoma....
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