Nata a Milano il primo giorno di primavera del 1931, a Milano vissuta e a Milano morta ieri ,Alda Merini, una poetessa dai versi carichi di emozioni, parlava del suo passato doloroso, costretta al Manicomio, in modo imprevedibile, sottolineando la sua visione dell'amore onnipresente.come quando affermò che Il luogo di Milano che riteneva il più bello tra tutti era il manicomio, il Paolo Pini, dove lei passò diverso tempo: un luogo privo di violenza, dove la gente si rispettava e si voleva bene... Per lei il vero manicomio era la città.
Ha donato a tutti un ragionevole follia, e tutti rileggendo i suoi versi hanno la possibilità chi più chi meno di rileggere se stessi. Milva ha cantato le sue poesie, mettendole poi in un CD,Lucio Dalla ha portato il suo San Francesco sul palco, e così molti altri ancora. «Milano ha perso la più potente delle vene poetiche della sua storia.L'Italia ha perso i milioni di canti d'amore che ancora aveva da scrivere....Ma si sà ci sono vite e anime che lasciano il segno come, Alda,che resterà eterna.
Non voglio che tu muoia, no.
Se tu tremassi nella morte,
io cadrei come una foglia al vento,
eppure con le mie grida e i miei sospiri
io ti uccido ogni giorno;
ogni giorno accelero la tua morte,
sperando che anche per me sia la fine
e mi domando dove Dio stia
in tanta collisione di anime,
come permetta questo odio senza rispetto,
e brancolo nel buio della follia
cercando il tentacolo della scienza.
Se tu tremassi nella morte,
io cadrei come una foglia al vento,
eppure con le mie grida e i miei sospiri
io ti uccido ogni giorno;
ogni giorno accelero la tua morte,
sperando che anche per me sia la fine
e mi domando dove Dio stia
in tanta collisione di anime,
come permetta questo odio senza rispetto,
e brancolo nel buio della follia
cercando il tentacolo della scienza.
http://www.aldamerini.com/
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